TRANSFERT PITTORICO DI FRANCESCA NOBILE
Dopo anni dalla mia prima lettura della Teologia mistica di Dionigi, sono arrivato a capire che la natura del mio interesse per quel testo, risiedeva nella possibilità di trovare una dimensione traslata dell’umano, una dimensione al limite, sempre sul bordo, tra il poetico e l’ascetico, al confine dell’orizzonte.
Così gli angeli, anzi, gli Arcangeli, coloro che stanno a guardia ed esistono tra il nostro mondo terreno e tutte le altre schiere celesti, e sono la custodia, la forza che si trova simbolicamente alla fine dell’umano, alla fine dell’Io. Ecco l’Arcangelo.
Gli Arcangeli sono il gesto che sfora la misura, la grazia che esonda nella generosità di uno stato d’animo con cui si elide il rancore o la violenza, e si ferma il coltello, si toglie il cappio dal collo di un condannato a morte, anche se è un assassino.
L’Arcangelo è il pensiero che si fa azione nell’immediato.
8 modi musicali differenti, per 7 Arcangeli e uno in più per Lucifero, il più bello e il più disperatamente amante tra tutti i simboli celesti.
Successivamente i brani sono stati filtrati e dimidiati delle troppe lontananze musicali che mi chiamavano e ricondotti a una contemporaneità senza riserve, senza indulgenza nei confronti di un ascoltatore che non fosse davvero nel solco di un ascolto attentissimo e profondo.
E la produzione in studio ha seguito coerentemente tutto questo, portandomi fuori da me nella perdita totale del controllo dell’esecutore, in un travaso sicuramente cerimoniale.
Le progressioni armoniche sono derivate dal madrigale settecentesco, dalla musica modale, dalle estensioni accordali del sud America, le melodie sono caratterizzate dal gesto ampio e vengono sempre restituite tra la consonanza più dolce e una dissonanza radicale, aspra, anche nelle risoluzioni.
In questo, in fondo, ho trovato la sintesi per la musica degli Arcangeli, in questa eufonia tradita, in questo dolore che giunge sempre alla fine di una gioia, in questo offuscare sempre l’ovvio.
Non considerate questo lavoro per la sua difficoltà di ascolto, ammesso che ve ne sia, del resto, se davvero potessimo ascoltare il canto degli angeli, per noi sarebbe assolutamente incomprensibile.