Orfeo è il tramonto.
È quanto non si può più dare o si da una volta per tutte, nel suo ultimo divenire.
In questo senso le forme estrinseche del suo elemento musicale nei secoli rappresentano un marchio, più che uno stilema.
Dal tetracordo greco fino a Schönberg, dal recitativo madrigalesco, a quello operistico, scorre in modo carsico, sottotraccia, l’idea che le sillabe del verso e i neumi, vadano rifusi nella stessa originaria eco.
Del resto i modi musicali (Frigio, Dorico, Ionico, Lidio, ecc.) dal loro valore originario di “regole morali” per le varie celebrazioni a cui la musica era finalizzata, corrispondono successivamente a scale che, seppur alterate nel senso e nell’utilizzo, hanno caratterizzato la grammatica musicale dal superamento del classicismo fino al jazz.
Questa idea è stata alla base della composizione delle canzoni che compongono Orfeo.
ORFEO DON’T LOOK BACK – Transfert pittorico di Francesca Nobile