L’idea di questo progetto è sostanzialmente quella di collegare fra loro diversi momenti culturali, e diverse discipline, a partire dalla radice comune del nostro patrimonio e in contrasto con il passare del tempo.
Tutto è iniziato dalla volontà di far rivivere i testi della Scuola poetica siciliana, di quella scuola poetica da cui la lingua italiana è nata, nel suo utilizzo specifico di un volgare siciliano aulico, altissimo e formalizzato in modi e metrica, da cui anche la letteratura italiana è nata.
Da qui abbiamo selezionato 12 testi – tra gli autori più noti e perfino tra gli anonimi – per convertirli dalla versione toscanizzata all’ipotetico archetipo, attraverso il riferimento al solo testo originale pervenuto che è Pir meo cori allegrari e ad un corpus di un centinaio di testi da cui abbiamo tratto termini e occorrenze del volgare siciliano. Il tentativo è di ricostruire – non solo in senso filologico – quella che doveva essere la prosodia, la musicalità originaria, coi suoi vocalismi e le sue aperture.